Clet, l’Uomo Comune
[In bilico sul Ponte alle Grazie, Firenze]
Il mio anno passato ha avuto inizio
accanto a questo baldanzoso tizio
che tolto e multato senza sosta
ogni volta torna lieto, e forse apposta.
Ha lo sguardo sicuro, il passo netto
di chi c’ha vuoto sotto e voglia in petto.
Non so se l’ha capito che è sospeso
ma ammiro che non paia ancora arreso
e speri magari in un gabbiano
che metta il becco dentro la sua mano
e se lo porti via, o in mezzo all’onde
gli mostri la città oltre le sponde.
In fondo non ci penso, ma mi fido,
guardo come lui in avanti e rido:
che m’importa se sto su un parapetto,
intanto mi incammino, non aspetto.
E nel nuovo anno che s’appresta
auguro a voi, passata pur la festa
la stessa libertà, stessa baldanza,
fierezza assai e stralci di speranza.
Insomma d’esser lui, l’Uomo Comune
che non accusa gli altri, le sfortune
ma quando gli si para l’odio in fronte
ricorda…che la sua casa è un ponte!