Il cartone animato di cui vi voglio parlare è una piccola chicca d’animazione: si intitola “Bu-Bum! La strada verso casa”, è stato coprodotto da Graphilm e RaiFiction e trasmesso su Rai Gulp nel 2016.
Ve ne voglio parlare per due motivi:
il primo, perché questa serie è il frutto del lavoro congiunto di molte maestranze italiane di qualità, che producono storie di prim’ordine più di frequente di quanto si pensi. Peccato che spesso questi lavori passino in secondo piano rispetto alle mode del momento e pensiamo quindi che le proposte per l’infanzia si risolvano tutte in Peppa Pig!
Posso testimoniare la bontà di progetti come questo perché questo cartone lo conosco bene, avendoci lavorato anch’io al tempo del mio tirocinio in Rai.
A dire il vero, anzi, a “Bu-Bum!” mi ci affezionai proprio, a suo tempo, a forza di leggere soggetti e sceneggiature, vedere comporsi gli storyboard e partecipare a riunioni editoriali dove si aggiustavano nasi, si modificavano mestieri e si proponevano imprevisti sviluppi di puntata.
Secondo, perché secondo me “Bu-Bum!” è l’ulteriore prova che ai bambini si può parlare di tutto: basta farlo con un surplus di ingegno e onestà.
“Bu-Bum!” parla infatti di temi che alcuni ritengono ancora inappropriati all’età infantile, come le difficoltà e le paure della guerra.
A pensarci bene, però, le fiabe sono piene di crudeltà, e anche se gli adulti tendono ad addolcirle, ai piccoli piacciono anche (o proprio) per la durezza con cui completano la loro visione della realtà. Siamo noi adulti, spesso, che preferiamo pensare ai bambini come esseri puri da preservare dal mondo, ma loro lo vogliono conoscere il mondo, non fosse altro che per mettersene in guardia!
Quindi, quando non sappiamo come parlare di temi seri e dolorosi ai bambini, cerchiamo solo di farlo con tatto e allegria, invece di evitarlo perché siamo noi quelli spaventati.
Così fa questa serie, composta di 26 episodi dalla durata di 25/30 minuti e ambientata nell’Italia del 1944, che, tramite le avventure del piccolo protagonista (Filippo detto Bu-Bum!, appunto) e di una scalcagnata compagnia di animali che si offrono di accompagnarlo, riesce a far conoscere ai bambini in modo allegro ma mai superficiale la realtà della seconda guerra mondiale nel centro Italia: fatta di partigiani, traditori, vittime, fascisti, sfollati, truffatori e brave persone.
Bu-Bum è un bambino che deve compiere il suo “Long Way Home” (come ricorda il sottotitolo originale) ovvero il suo “lungo viaggio verso casa” per ritrovare i genitori da cui è stato separato a causa di un bombardamento che ha distrutto il convoglio in cui viaggiava con la sua famiglia.
Proprio per lo shock di quell’allontanamento improvviso il piccolo ha perso la capacità di parlare: riesce solo a riprodurre il rumore delle bombe.
Bum! Bu-bum! Da cui il soprannome.
D’altro canto a parlare (anche troppo!) ci pensano i buffi compagni di viaggio che presto il bambino si trova accanto: il mite cavallo siciliano dall’altisonante nome di Leoncavallo, la furba gatta romana di nome Aurelia, Cristoforo, il gallo toscano buffo e imbranato, il cane-soldato americano di nome Jack e la piccola ma attiva ape Bee-17. Lo strano gruppo, moderna combriccola di “musicanti di Brema”, nel corso delle puntate dovrà superare innumerevoli avventure, vedersela con delinquenti e partigiani, piloti e maestri, e sperimentare le durezze e le assurdità di quel tempo, per cercare di riunire Bu-Bum ai suoi genitori.
Non mancheranno le necessarie spruzzate di allegria, generate soprattutto dai continui siparietti e dalle liti interminabili e spassose fra la sorniona gatta Aurelia e lo sprovveduto, ridicolo, gallo Cristoforo.
“Buu-Bum” è proprio una bella storia, insomma, un esempio di quella televisione di qualità che tratta i bambini col rispetto che meritano (ne meriterebbero di più anche gli adulti, ahimè!), che non ha paura di sperimentare strade meno battute e di unire la serietà di certi temi al gusto per la risata che abbellisce l’infanzia, educandola senza mentire.
Allora? Vi ho messo almeno un po’ la voglia di vederlo?
Se volete incontrare o far incontrare Bu-Bum ai bambini che avete intorno, l’impresa è facile: trovate infatti tutte le puntate facilmente accessibili su RaiPlay!
Buona Visione!